Francesca Chiorino

Francesca Chiorino

Architetto e redattrice rivista Casabella

PREMIO MAGGIA

INTERVENTO

Premio Federico Maggia: un modello «leggero» di rigenerazione urbana

Un premio biennale di architettura rivolto a giovani progettisti under 30, un tassello di un progetto più ampio, è occasione non solo per mettere in risalto giovani talenti dell’architettura italiana, lavorando dunque sulla meritocrazia, bensì, al tempo stesso, per mettere a punto un progetto di territorio, edizione dopo edizione, che punta a vivificare alcune aree della città e della provincia.
Si tratta di un progetto che, attraverso piccole operazioni di risignificazione, che ridanno senso, crea energie affinché altro si possa compiere.
Viviamo in una città che possiamo definire ferita, è giusto allora lavorare sulle incongruenze, sulle lacerazioni, sulle energie latenti per ricercare il senso profondo.
Chi siamo? Cosa vogliamo?
Per questo è necessario un progetto di senso, innanzitutto fortemente coerente, in cui ciascuna iniziativa possa trovare una sua collocazione.
All’estero, e parzialmente anche in Italia, l’architettura si muove per ricomposizioni, innesti, ricrescite, stratificazioni, su quanto già esiste. Questa è la grande occasione di questa città.
Vanno premiati i bravi, che vengano da Biella o dall’esterno e vanno fatti proseguire, perché solo con coraggio, scommettendo sulle nuove generazioni e dando responsabilità si può far crescere una città migliore.
La proiezione di questo breve video (visibile qui sotto) non vuole significare «come siamo stati bravi», perché in realtà c’è sempre spazio di miglioramento, quanto per farvi vedere dagli occhi di questi giovani finalisti provenienti da diverse parti d’Italia, competenti ed entusiasti, cosa hanno visto della nostra città.
Hanno trascorso settimane di lavoro nel nostro territorio, hanno trovato molti elementi della nostra città interessanti, dove interessante significa che genera qualcosa, materiale che può raccontare altro, memoria che può essere traghettata al futuro, potenziale.
Hanno creato degli spazi per l’educazione e l’apprendimento che sono reali, tangibili, alcuni dei quali sono ancora presenti sul territorio e utilizzati, grazie alla visione generosa di una dirigente scolastica che ha particolarmente creduto nel Premio e nei giovani progettisti.
Mi interessa ora parlare di futuro, vogliamo rilanciare, fare sì che il Premio diventi un modello di rigenerazione urbana sostenibile ed esportabile.
Vorremmo lavorare su un tema ancora più aperto che è quello degli spazi per la socialità, per l’aggregazione, per la coesione.
In questo speriamo di poter coinvolgere oltre che talentuosi architetti da tutta Italia, anche associazioni locali, che saranno dei committenti interessati e attenti, desiderosi di cambiamento.
Utilizzo allora questa chiamata pubblica per far circolare questa notizia, ci piacerebbe trovare un luogo che sia al contempo pubblico e privato in cui far operare dieci progettisti che possano realizzare dieci dispositivi di socialità e aggregazione temporanei.
Ricordiamoci che il concetto di temporaneità spesso veicola verso progetti permanenti più pensati e durevoli, perché molto si sono interrogati sulla reali esigenze della comunità.
Riprendendo una delle dieci idee di futuro del manifesto Biella 2030, che prima abbiamo visto scorrere a video, il Premio, per rispondere all’obiettivo della giornata odierna di concretezza e utilità, si propone di collaborare alla realizzazione di una Casa dei giovani, un luogo di confronto e di socialità, di conoscenza e di coesione, che accolga istanze del mondo giovanile e che si collochi nella contemporaneità da ogni punto di vista.
Francesca Chiorino
Architetto e redattrice rivista Casabella