SPUNTI DI RIFLESSIONE DI SABATO 25 FEBBRAIO 2023

SE LO DICE IL QUESTORE

In una chiacchierata di mezz’ora o poco più il dottor Claudio Ciccimarra, Questore di Biella da circa due anni, in un incontro promosso Mercoledì scorso in Seminario dall’UCID (Unione Cristiana imprenditori dirigenti), ha fotografato il Biellese in un modo che pochi, fino ad oggi, sono stati in grado di fare. Con un’esposizione pacata, rassicurante, «fredda» come il ruolo gli impone, dal suo osservatorio privilegiato ha detto che sì, è vero, viviamo in un’isola felice, che la criminalità non è a livelli preoccupanti, che le scarse «vie di fuga» consentono alle forze dell’ordine di controllare efficacemente il territorio in caso di eventi particolarmente «caldi», che potremmo essere attrattivi perché ricchi di bellezze naturali e, infine, che gli interventi delle pattuglie di polizia e carabinieri sono talvolta richiesti per episodi scarsamente rilevanti. In apparenza, la condizione ideale per vivere sereni.
C’è, come in tutte le cose, il rovescio della medaglia. Che rischia di vanificare nel tempo gli effetti positivi della nostra – egoisticamente rassicurante – tranquillità. Smentendo chi difende l’esistente, e si accontenta, penalizzando il futuro delle nuove generazioni. Ecco gli aspetti negativi che ci sono ma che ci ostiniamo a sottovalutare o talvolta a non considerare, perché gratificati dall’essere «isola felice».
Ha detto che dobbiamo essere più aperti, che dobbiamo accettare di essere «contaminati» – ha detto proprio così e mai esortazione mi è parsa più calzante (per il contesto in cui viviamo). Che lo dobbiamo fare se non vogliamo che l’effetto soporifero della felicità assuma presto l’accezione negativa della stagnazione. Perché la contaminazione è innanzitutto arricchimento. Vorrei aggiungere che il Biellese è già stato in passato, e ripetutamente, «contaminato», con rilevanti vantaggi per le aziende e per il territorio: dai veneti, dopo la Prima Grande Guerra e dopo l’alluvione del Polesine; dai meridionali, in tempi più recenti, impiegati in prevalenza negli Enti pubblici e, oggi, da chi proviene dai Paesi dell’Est europeo.
Dobbiamo ricreare lavoro, per trattenere i giovani, e potenziare le infrastrutture: in primis, i collegamenti ferroviari con Milano e Torino, per incrementare il numero degli abitanti – la denatalità è la vera emergenza – e attrarre i turisti.
Ha detto che ci sono pochi eventi internazionali, perché gli eventi creano qualche problema di ordine pubblico ma in presenza di una squadra di calcio o di basket locale in serie A, gli organici delle forze dell’ordine verrebbero rinforzati (le questure crescono in base a precisi parametri).
La mancanza di grandi eventi, manifestazioni sportive internazionali o discoteche a «chilometro zero» costringe i giovani ad «emigrare» per cercare altrove lo svago che non trovano in casa.
Con tutti i rischi che l’esodo dei fine settimana comporta per chi è alla guida di un automobile. I 30anni trascorsi a Milano, anche nella Digos, come funzionario di polizia, gli consente di sottoporci interessanti spunti di riflessione, ai quali, ritengo, la politica e la classe dirigente più in generale dovranno dare delle risposte concrete. La nostra, purtroppo, è una scelta obbligata: continuare – ma fino a quando? – ad essere un’isola (apparentemente) felice, o incominciare a pensare seriamente al futuro, modificando l’approccio con i problemi che ci assillano.
Con grandi investimenti: nel turismo, nello sport, nella cultura, nelle infrastrutture attraverso una maggiore sinergia tra pubblico e privato.
Ai cittadini si chiede di essere più tolleranti di fronte ai cambiamenti e alle giovanili esuberanze.
Il convegno organizzato da Eco di Biella e Biellese Green, per Sabato 25 Febbraio p.v. a Città Studi, è l’occasione giusta per trasferire ai relatori anche queste «provocazioni».
(Lunedì 13 febbraio 2023)

LO DICE LUCA (55 ANNI)

«Vivo in Versilia dove ho uno studio che si occupa di progettazione ed eventi in tutta Italia. Vivendo per lavoro da qualche anno la vostra terra da esterno risulta subito evidente che il biellese non ha nessun tipo di evento che richiama persone non dico da fuori regione ma neanche dal Piemonte stesso. Vengono promossi e creati solo micro eventi a carattere locale o, al massimo, provinciale. Ed il problema non è che non ci sono le possibilità economiche o mancano le strutture dove organizzarli, il problema è esclusivamente quello che non riuscite a fare squadra e non pensate in grande. Invece di disperdere le vostre energie ed i vostri sforzi in 100 MICRO eventi a carattere comunale dislocati in 10 comuni fate 10 MACRO eventi uno per comune ed avrete visibilità e ritorno economico per l’afflusso di persone. Dovete pensare in grande e creare eventi a livello almeno regionale. Dovete avere coraggio».
(Lunedì 20 febbraio 2023)

LO DICE GABRIELE (25 ANNI)

«Biella una città con un potenziale enorme dal punto di vista turistico e territoriale rovinato dalla mentalità biellese e soprattutto, fissata su unica cosa: il lavoro».
(Lunedì 20 febbraio 2023)

LO DICE ANDREA (70 ANNI)

«Maturando la mia esperienza nel tempo e cogliendo la diversa sensazione che mi hanno trasmesso gli abitanti dal loro territorio, vicino, lontano, di altre regioni, di altri stati ; tornando e reimmergendomi obbligatoriamente nella realtà locale, l’ “andamento compassato e quasi schivo” dal voler approfondire l’interesse nei confronti delle proprie e altrui scelte pubbliche, amministrative, insediative e urbanistiche, é evidentemente una prerogativa ‘tutta biellese’ caratteriale stessa, immutata nel tempo da più di 50 anni ad oggi, …gli stessi amministratori comunali, anzi, ne sono le ‘teste di serie’ .
Emblematico é il fatto che si cerca il candidato ‘focal point’ di Biella Città Creativa…. ma rigorosamente a servizio ‘gratuito’ !
Normalmente in altre regioni, da cui ispirarsi…e anche rigenerarsi lo spirito, io conosco bene ad esempio l’Emilia Romagna… la Toscana…ma anche la Campania, si istituisce un ‘comitato tecnico-scientifico’ composto da tecnici del territorio, addetti ai lavori nominati dai vari comuni della provincia, ad esempio… n° 7, 9, o 11, studiosi, secondo regole paritetiche, con il favore di un ‘gettone di presenza’ sostenuto proporzionalmente ai rispettivi bilanci dei comuni partecipanti ; ….e su questo presupposto … oserei dire di ‘apertura mentale e scambi interdisciplinari’ si sviluppano tutte le tematiche emergenti l’identità di una piccola …ed oserei dire ‘provincia in disarmo’ quale é il nostro bellissimo Biellese.
Primi elementi da porre rimedio e valutare sono:
1. il ‘gelo’ della natalità con l’emigrazione dei giovani + intraprendenti e creativi
2. ‘non vedere’ assolutamente l’opportunità obbligata dei collegamenti stradali est-ovest biellese, per questo occorre: coraggio progettuale, proposte vere disegnate sulla carta, critica costruttiva e alternativa, ed alla fine scelte concrete stragrandemente condivisibili e ‘sostenute’ fino in fondo per la concreta realizzazione, non in tempi biblici !
3. Prima di fare altri ‘centri commerciali’, …i Sindaci si guardino addosso, si parlino, …come sia meglio migliorare la viabilità stradale esistente….che nelle ore di punta rende impraticabili in specie, la tangenziale di Biella…ed il centro di Candelo, tanto per citare la zona prossima a sud di Biella, che io conosco !
4. Educare sin dalle scuole primarie, tutti i giovani alla partecipazione responsabile alla vita civile e pubblica, sollecitando ascoltando ed informando sulle svariate realtà del vivere quotidiano, sociale, storico ed anche internazionale,….perché in futuro saranno cittadini del mondo, non solo del nostro isolato Biellese .
5. Molti amministratori pubblici od aspiranti tali, abbiano la minima dignità di dare meno ‘pane e circenses’ premi e feste ai propri concittadini, prima della propria immagine si lavori…per la gente che lavora…e che paga tra le mille difficoltà attuali !».
(Lunedì 20 febbraio 2023)