Matteo Zoccolo

Matteo Zoccolo

Portavoce del gruppo NIENTEDAFARE

A Biella le istituzioni parlano di inclusione ma non ci offrono spazi per il nostro futuro

In merito a quanto ho ascoltato oggi, ci sono vari argomenti da prendere in considerazione.
Faccio una premessa: io sono uno dei tanti ragazzi che alcuni anni fa sono scappato a gambe levate da Biella, mi sono formato e ho lavorato all’estero e oggi sono tornato nel Biellese per motivi lavorativi, ma anche no.
Parlo a nome di NientedaFare, un gruppo di giovani dai 18 ai 24 anni (siamo circa un centinaio e 15 di loro, oserei dire la maggior parte dei ragazzi under25, sono in questa sala), un movimento che sta nascendo piano piano e che oggi è seguito da 2mila ragazzi.
E, guardando il territorio dall’esterno, arrivato a Biella, mi sono chiesto: perché ci sono così tanti spazi, edifici inutilizzati che banalmente potrebbero essere ristrutturati e rigenerati e messi a disposizione per dar vita a tante belle iniziative? E perché a Biella quando si parla di giovani, il discorso punta all’inclusione da parte delle istituzioni e dei privati che vogliono offrire un servizio, ma alla fine, non ci viene mai data la possibilità di occupare degli spazi, creando un nuovo futuro?
Quindi, molti di noi si sono messi insieme, abbiamo costituito questo gruppo con la voglia di vivere gli spazi liberi e all’aperto che abbiamo trovato in città. Ma abbiamo anche capito che non esistono spazi al chiuso dove nei periodi freddi ci si possa trovare, si possa fare qualcosa insieme.
Allora, alcuni giorni fa, proprio in merito a questo problema, abbiamo lanciato su Istagram un quesito molto semplice a tutti i giovani biellesi:
«A Biella ti piacerebbe avere uno spazio dove ritrovarci? Rispondi si o no e se vuoi lasciaci delle idee».
In poco più di 36 ore, 260 ragazzi hanno risposto e 145 di loro hanno anche raccontato come si immaginano questo spazio. E allora, oggi, sono qui a sostenere alcune idee, visto che in questo luogo ci sono persone influenti e che con loro vorremmo dialogare, non come partecipanti ma come co-progettisti.
Cito alcune di queste idee.
Metteteci a disposizione uno spazio industriale in centro città dove sia possibile suonare, fare arte, cucinare… Non un bar, non un centro sociale, ma un luogo da rispettare, condividere, con spazi esterni e interni che si integrano, uno spazio verde ricco di alberi, un campetto da calcio e basket; uno spazio sia all’aperto che al chiuso di proprietà del pubblico o di imprenditori dove sia possibile organizzare eventi con facilità in modo da offrire ai giovani un’opportunità di aggregazione…
Insomma, oggi ci sono le energie, ci sono le idee e quindi vorrei chiedere ai relatori e a tutte le persone in questa sala: c’è la concreta intenzione di lavorare insieme ai giovani e non per i giovani? Perché altrimenti ci aggiustiamo. Cosa ne dite?
Matteo Zoccolo
Portavoce del gruppo NIENTEDAFARE